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La storia vera della Signora delle Camelie

giugno 28, 2017

LastoriaveradellasignoradellecamelieItalia 1981
con Isabelle Huppert, Gian Maria Volonté, Bruno Ganz, Fernando Rey, Carla Fracci, Fabrizio Bentivoglio
regia di Mauro Bolognini

Mentre sta curando la messa in scena de La Signora delle Camelie, interrogato dall’attrice che interpreta Margherita, Alexandre Dumas figlio rievoca la figura della donna che ha ispirato la sua eroina: Alphonsine Plessis indotta alla prostituzione in giovanissima età dal padre, la ragazza diventerà una delle cortigiane più in vista di Parigi, mantenuta da un vecchio conte a cui ricorda la figlia morta, maritata a un conte che preferisce l’Algeria al bel mondo parigino e innamorata del giovane Dumas da cui la allontana il padre lenone per continuare a vivere alle sue spalle, anche se sarà l’unico ad esserle accanto in punto di morte.

E’ strano ed interessante il destino comune a diversi autori del periodo d’oro del cinema italiano, a partire dal cinema neorealista, che dopo aver saputo raccontare con asciutta precisione lo spaccato italiano, finiscono la loro carriera in un lussuoso formalismo decadente, per altro estremamente affascinate e diretto sempre con grande maestria, come nel caso di questo film di Bolognini, autore che ha lasciato il segno con opere come Il Bell’Antonio o La Notte Brava.


Verastoriasignoracamelie


La storia vera della signora delle camelie racconta la presunta vera storia di Alphonsine, la cortigiana immortalata nel romanzo di Dumas figlio e da La Traviata di Verdi le cui arie sono citate dalle musiche di Morricone.
Se un storia di povertà e prostituzione si può intuire anche nella vicenda di Margherita Gautier, l’originalità della trama sta nel ribaltamento di ruoli della figura paterna: non è il padre di Armando a chiedere a Margherita di lasciare il figlio perché sia libero di rifarsi una vita ma è il padre di Alphonsine a intromettersi perché finisca l’amore con Alexandre e la figlia possa tornare ai suoi affari e far smaltire la coda di creditori che bussano alla porta. Il ruolo è interpretato magistralmente da Gian Maria Volontè: il signor Plessis è un uomo estremante sensuale che a modo suo ama la figlia, pur non esitando a venderla fin dalla più giovane età; quando la ritrova sposata al conte Perregaux, si trasforma nell’uomo di fiducia della figlia, approfittando del lusso e della licenziosità della sua casa.
Figura sicuramente sgradevole, quella del padre di Margherita, non è poi così diversa da i signori che approfittano chi della sua rustica inesperienza, chi della sua raffinata ascesa.


Storiaverasignoracamelie


Bravissima anche la Huppert nel disegnare tutte le trasformazioni di una donna che decide scientemente di sfruttare a suo vantaggio l’unico tipo di vita che sembra esserle toccato in sorte, senza mai recriminare nemmeno sulla tisi che la accompagna dalla prima giovinezza e che decide di non curare per vivere intensamente la sua breve stagione di piacere.
L’eleganza formale del film si accompagna forse a una certa verbosità ma la pellicola sembra guadagnare fascino con il passare del tempo anche grazie a un cast internazionale di tutto rispetto, tra gli italiani si segnala anche per la bellezza,il giovane Bentivoglio nei panni di Dumas figlio.