Archive for luglio 2007

Addio a Michelangelo Antonioni

luglio 31, 2007

Michelangelo-antonioni
Verrebbe da pensare a uno scherzo beffardo della morte de Il settimo sigillo o forse e’ solo una banale coincidenza? Sono finiti i tempi dell’indagine.

Addio a Ingmar Bergman

luglio 30, 2007

Lanternamagica01_2

Harry Potter e l’ordine della fenice

luglio 27, 2007

Bellatrixlestrange

L’intrusione dei dissenatori nel mondo babbano e’ forse la parte piu’ interessante del film, o per lo meno e’ molto promettente di un qualcosa che il resto della pellicola non riesce a concretizzare: gli aspetti immaginifici del mondo magico non riescono piu’ ad incantare lo spettatore, oramai abituato alla realta’ fantasmagorica di Hogwarts. La trama e’ troppo densa di personaggi e tutto si riduce a un cameo superficiale, anche la perfidia nazistoide perennemente vestita di rosa della professoressa Umbridge e soprattutto la morte di Sirius, che tanto dispiacere mi era costata nella lettura del libro, e’ quasi relegata a fatto secondario.

Dopo le anticipazioni sulla fine della saga potteriana, continua ad aumentare la mia simpatia per i Mangiamorte, sostenuta anche dalla folgorante caratterizzazione che Helena Bonham Carter da’ di Bellatrix Lestrange, l’unica cosa per cui valga veramente la pena vedere il film.

Tenerezze

luglio 20, 2007

Ieri notte, a Visioni private, il programma di Cinzia Tani che intervista personaggi celebri ripercorrendo il loro rapporto presente e passato con la televisione, c’era la Prestigiacomo che sosteneva che lei i film in tv ha iniziato a scoprirli con l’avvento di Mediaset visto che da quel momento c’e’ stata molta piu’ scelta, a me sono venuti i brividi: effettivamente con l’avvento delle tv private i film sono diventati dei riempitivi dei palinsensti, riempendosi a loro volta di spot pubblicitari e perdendo del tutto il loro valore artistico, sono scomparsi infatti i cicli di film e soprattutto le presentazioni, ma la Prestigiacomo, infervorata nel difendere l’opera del cuo capoccia, queste cose le ha totalmente dimenticate: la sua assurda faccia tosta di trasformare in comizio politico anche un programma che avremo visto in tre era quasi commovente..

Paprika

luglio 10, 2007

PaprikaDel sogno questo film ha tutte le caratteristiche, in particolare  il passaggio tra vari piani di realta’, la fantasiosa e immaginifica potenza visiva che crea un  universo magmatico che  coinvolgere  lo spettatore bypassando il livello del raziocinio: una trama c’e’ e anche intrigante e fantascientifica ma di  Paprika non importa tanto la morale della vicenda o l’evolversi della storia, quel che resta e’ la potenza visiva e la valenza simbolica della immagini, che presumo differente per ogni spettatore, paradossalmente una visione collettiva che stimola differenti emozioni, l’opposto del postulato filmico.

Altrettanto bizzarra la programmazione di questa pellicola, le poche  copie invece che nei circuiti d’essai  o nei cinema che programmano film di qualita’, girano nei multisala piu’ commerciali: Lingotto a Torino, Bicocca a Milano, io l’ho recuperato al Fiumara di Genova e uscendo dal cinema, mi son trovata davanti il ristorante texano, mentre al piano inferiore il ristorante sushi divideva lo stesso spazio visivo della pizzeria, sotto i maxischermi che rimandavano le ultime notizie, la sensazione di essere intrappolata in un brutto sogno globale continua(va) a persistere.

Grindhouse – A prova di morte

luglio 9, 2007

Grindhouse

Quentin Tarantino e’ tornato con un film praticamente opposto dal precedente Kill Bill ma altrettanto magnifico: se l’epopea della sposa aveva una lunga trama complessa, fatta di flashback e digressioni temporali, questa volta il film e’ breve (tanto da nascere come parte di un dittico con l’amico Rodriguez) e con un plot semplice e lineare, che riesce comunque a trasmettere la genialita’ del regista.
Pur con stili diversi, Tarantino continua a portare avanti il suo modello di femminilita’ aggressiva e vincente e se in Kill Bill si poteva obbiettare sulla poca verosimiglianza di donne stupende e letali, questa volta le protagoniste sono donne, sempre strafighe, ma molto piu’ reali: le protagoniste della prima parte del film non sono patinate bellezze da copertina, ma bombe sexy con qualche buchino di cellulite e se il naso di Vanessa Ferlito non e’ da catalogo di chirurgo plastico, e’ un peccato meno che veniale di fronte alla sfrontata sensualita’ della sua lap dance; le protagoniste della seconda parte del film sono amazzoni reali, vere stunt-women sicuramente in grado di prendere a mazzate un auto mentre il ruolo dell’unica diva riconosciuta del film, Rosario Dawson e’ in fondo quella della comparsa di lusso.
Il mitico Kurt “Jena Plinski” Russell, e’ perfetto nei panni del maniaco, diabolico ma con un lato malinconico che conquista anche il pubblico, oltre che le sue vittime.
La violenza di Grindhouse e’ ancora piu’ ironica e liberatoria che negli altri film di Tarantino, piu’ che in Pulp Fiction che il regista cita nelle discussioni surreali in macchina o al un tavolino di un bar: insomma, se la morale del film e semplicistica, una sorta di “chi la fa l’aspetti” il film trasmette un energia scanzonata ed ironica che e’ estremamente liberatoria, sostenuta dalla solita abilita’ di ripresa di Tarantino che gira degli incidenti di macchina dalla spettacolarita’ estrema.
Visto il film si puo’ anche capire il senso dell’esternazione del regista sulla morte del cinema italiano che tanto scalpore ha suscitato tra le nostre maestranze cinematografiche: e’ indubbio che il cinema di genere e’ scomparso dall’Italia, un cinema di cui eravamo maestri, basta pensare ai folli inseguimenti dei poliziotteschi, omaggiati da Tarantino con ben tre brani presenti in Grindhouse tratti dalle colonne sonore di film italiani degli anni’70.