Archive for agosto 2004

Buon compleanno Richard!

agosto 31, 2004

Richard gere Il 31 agosto 1949 nasceva a Filadelfia l’eterno sex-symbol Richard Gere; la consacrazione arriva con American gigolo’ del 1980, ma in precedenza l’attore si era gia’ fatto notare in In cerca di Mr. Goodbar (1977) e l’anno seguente  ne I giorni del cielo per la regia di Terence Malick.
La sua carriera ha avuto esiti altalenati alternando flop abissali ad altrettanto incredibili successi che sono entrati nell’immaginario collettivo. Negli ultimi anni sembra essersi essersi ritagliato un discreto ruolo di ballerino con Chicago e nell’ultimo film d’imminente uscita accanto a Jennifer Lopez, Shall we dance.
L’attore è noto anche come seguace della dottrina buddista ed essere un paladino dei diritti tibetani calpestati dal governo cinese.

Lo spirito olimpico

agosto 30, 2004

OlimpiadiateneChissa’ se col soffio che ha spento la fiamma olimpica se n’e’ andato anche ”lo spirito olimpico che vive in tutti noi”?
Perche’ io ci ho riflettuto. Per giorni. E non puo’ esser colpa che di
questo malefico afflato se ho rischiato di sfracellarmi sopra un
motorino. Prestare attenzione alla preposizione, please: non con un
motorino, ne’ contro un motorino, ma SOPRA un motorino. Andiamo avanti.
Io credo che funzioni cosi’: il demone olimpico si aggira subdolamente
tra noi e ogni quadriennio si impossessa delle anime che in
quell’occasione si rivelano piu’ malleabili. Nel mio caso la
sensibilita’ all’influsso greco e’ lampante visti gli studi classici e
il mai pagato fio all’altrettanto classica vacanza post-maturita’
nell’Ellade.
Fatto sta che l’altro giorno mi sono ritrovata chiusa fuori casa senza
chiavi ne’ cellulare (embe’? capita, no..) e invece di recarmi di corsa
a recuperare il mazzo di riserva da chi di dovere, mi e’ passato per la
testa di scavalcare gli oltre due metri del muro di cinta scalando lo
scooter. Piccolo particolare che il viscido spirito olimpico mi ha
fatto dimenticare e’ che io soffro drammaticamente di vertigini: salire
3/4 gradini di una scala per cambiare una lampadina e’ per me
un’impresa eroica e neppure in sogno mi azzardo a librarmi in volo, ma
dopo esser stata circuita e aver distintamente sentito un sussurro
all’orecchio che sosteneva Nothing is impossible
eccomi pronta con il piano geniale: un piede sul predellino, salire
agilmente sulla sella ergersi con classe sul cruscotto e da li’, con
scatto felino ed abile mossa, sedersi sul muro per lasciarsi dolcemente
scivolare all’interno del cortile. Non mi era neppure sfuggito il
dettaglio che il Liberty 50 non ha il doppio cavalletto e poggia solo
da un lato. Cosi’, dopo aver cercato la posizione ideale perche’ il
mezzo, nella peggiore ipotesi, franasse contro il muro e dopo aver
gettato occhiate guardinghe alle spalle ( non so perche’ ho ancora il
vezzo di illudermi di possedere un minimo di reputazione presso il
vicinato) ho iniziato la scalata.
La titanica impresa si e’ fermata molto presto: precisamente quando il
mio piede ha lasciato il predellino e mi sono issata in ginocchio sulla
sella: la lieve vibrazione del mezzo e’ stata registrata dal mio
sismografo interno come una scossa di 10° grado sulla scala Mercalli,
lo sguardo vitreo fissato sul manubrio ha smesso di mettere a fuoco i
numeretti del tachimetro e il sudore che iniziava a grondarmi sugli
occhi mi ha riportato alla realta’: che ci facevo io li’? a quasi mezzo
metro da terra, in equilibrio precario???
Un balzo , questo si’ olimpionico, mi ha allontanato dall’incresciosa
situazione, facendomi ricordare che la grazia e l’agilita’ dimostrata
da atleti e ginnasti si conquista con anni di fatica da cui mi son
sempre ben tenuta alla larga.
Da allora  ho sorvegliato costantemente le mie pericolose inclinazioni, ma ora che succedera’?
L‘olimpiade e’ in realta’ il lasso di tempo che va da una
manifestazione all’altra: credete che lo spirito olimpico ne sia
informato?
Speriamo che piu’ della tradizione ellenica possa la saggezza popolare: passata la festa gabbato lu santo!

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Laws of Attraction – Matrimonio in appello

agosto 30, 2004

Audrey Woods, tipica rappresentante del
modello “donna in carriera” e’ la piu’ brava divorzista di New York,
almeno finche’ non arriva in citta’ Daniel Rafferty, stazzonato
avvocato che pero’ non ha mai perso una causa. Il loro spirito
competitivo si trasforma ben presto in una complicata storia d’amore.

Lawinattracion

La commedia brillante americana e’ sempre divertente, anche quando
il congegno mostra la corda, come in questo caso. Julianne Moore e
Pierce Brosnan sono certamente in parte,anzi rivelano un talento per i
tempi comici poco sfruttato nelle rispettive carriere, ma i loro
personaggi sono un po’ troppo prevedibili: l’insicura ma bella e brava
protagonista che incontra un uomo affascinante che manda all’aria tutte
le sue fragili certezze.
Soprattutto la seconda parte, con la trasferta nella magica Irlanda
perde molto di mordente.
Esilarante invece la caratterizzazione della madre di Audrey,
interpretata da Frances Fischer: una cinquantenne che non si rassegna
la tempo che passa e vive tra labbra-party dove furoreggia il silicone
e continui ritocchi, che candidamente risponde alla domanda del futuro
genero: ”ma tu hai veramente 56 anni?” “alcune parti del mio corpo si’”.

Trasloco

agosto 29, 2004

Eccoci qua: dopo tanto penare lascio la piattaforma di Excite e mi trasferisco su Splinder.

Un po’ di scombussolamento per la novita’ e’ prevedibile, ma mi auguro una buona permanenza

As time goes by

agosto 27, 2004

This day and age we’re living in
Gives cause for apprehension
With
speed and new invention
And things like fourth dimension.

Yet we get
a trifle weary
With Mr. Einstein’s theory.
So we must get down to earth
at times
Relax relieve the tension

And no matter what the progress

Or what may yet be proved
The simple facts of life are such
They
cannot be removed.]

You must remember this
A kiss is just a kiss, a
sigh is just a sigh.
The fundamental things apply
As time goes
by.

And when two lovers woo
They still say, "I love you."
On that
you can rely
No matter what the future brings
As time goes
by.

Moonlight and love songs
Never out of date.
Hearts full of
passion
Jealousy and hate.
Woman needs man
And man must have his
mate
That no one can deny.

It’s still the same old story
A fight
for love and glory
A case of do or die.
The world will always welcome
lovers
As time goes by.

Oh yes, the world will always welcome lovers

As time goes by.

Qui il motivo di
questa dedica

Per Passim e Spider

agosto 26, 2004

Per Passim e Spider

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L’amico della mia amica

agosto 25, 2004
L’ami de mon amie, Francia 1987
Regia di Eric Rohmer.
Con
Emmanuelle Chaulet,
Sophie Renoir,
François
Gendron.

Di tutti i film di Eric Rohmer della serie
Comedies et Proverbs, L’amico della mia amica, resta sempre il mio
preferito stupendomi ogni volta per la semplicita’ della vicenda che narra
dell’amicizia tra la spumeggiante Lea e la timida Blanche. La prima vive una
volubile storia d’amore con il bel Fabien, mentre la seconda mira a conquistare
il fascinoso Alexandre, ma alla fine il destino mescolera’ le due coppie.

L'amicodellamiaamica

Raccontata con la consueta
leggerezza del regista, la storia e’ quasi banale, di quelle che potrebbe
capitare nella vita di chiunque, il genio di Rohmer e’ tutto nei dettagli: ad
esempio l’uso del colore; soprattutto nell’ultima scena i quattro protagonisti
sono vestiti con due soli colori,
il blu e il verde e sono i protagonisti
delle vecchie coppie ad avere gli stessi colori, quasi a ricordare un mazzo di
carte ora mescolato in nuove combinazioni..
Interessante anche
l’ambientazione: la messa in scena avviene nei nuovi quartieri sorti intorno
alla zona della Defense, con edifici ultramoderni e asettici che contrastano con
le scene en plein air tanto care a Rohmer.

I tre volti del terrore

agosto 21, 2004

Durante un viaggio in treno, tre passeggeri incontrano il
dottor Peter Price, un ipnotista che fara’ vivere ad ognuno di loro una bizzarra
avventura: il primo si ritrovera’ ad essere un tombarolo che dopo aver trafugato
una tomba etrusca subira’ la maledizione della licantropia.
La ragazza sara’
protagonista di un’inquietante seduta di lifting, mentre il terzo passeggero
sognera’ di una notte passata a campeggiare sulle sponde di un lago che nasconde
un’orrida creatura.

I3voltiterrore

Sergio Stivaletti, maestro degli effetti speciali torna alla regia dopo
M.D.C. Maschera di cera del 1996, con questo horror che si rifa’ alla
tradizione classica italiana e inglese (il titolo stesso, conferma il regista,
fonde i titoli di due grandi classici: I tre volti della paura di Bava e
Le cinque chiavi del terrore di Francis da cui e’ presa l’idea
dell’incontro sul treno come cornice agli episodi.)
Girato in digitale, il
film si salva per gli effetti speciali veramente notevoli che confermano,
qualora ce ne fosse stato bisogno, l’abilita’ di Stivaletti: impressionante
(soprattutto per chi ha avuto controversi rapporti con il dentista) la
trasformazione del lupo mannaro. Altro elemento che porta il film alla
sufficienza e’ il senso d’inquietudine che a volte corre lungo la pellicola,
come nel secondo episodio, dove ad inquietare non e’ tanto l’attualita’ del tema
, ma i simbiotici rapporti amicali tra donne.
Interessante la chiusa, che
rappresenta l’entita’ superna che presiede ai destini della Terra come un bimbo
di sei anni intento a disegnare.
In conclusione un film molto classico nei
temi, anche prevedibile negli sviluppi, ma che spicca in mezzo alla selva di
ragazzi che si perdono nei boschi americani (Adam&Evil, Wrong
Turn
) in questo inizio di stagione.

Ta ta tata tararata…

agosto 20, 2004

Imagnfici7






Addio a Elmer Bernstein, sono sicura che con
questa splendida marcia ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio non avra’
trovato "il buio oltre la siepe" e non potra’ certo essere "lontano dal
paradiso".

Scherzi da Ghezzi

agosto 19, 2004

Le vecchie abitudini sono dure a morire, e cosi’, complice la
rilassatezza estiva, la ghenga di Fuoriorario e’ tornata all’intento
originale: quello di mandare in onda film senza dover rendere conto degli orari
o della programmazione. E’ sfuggita cosi’ ai piu’ (me compresa) la proiezione
ieri notte di The most Dangerous game, in italiano La pericolosa
partita
o Caccia fatale piccola perla del repertorio RKO, diretta nel
1932 da Ernest Schoedsack e Irving Pichel, interpretato da Leslie Bank Joel
McCrea e Fay Wray.

In realta’ si sarebbe potuto
acutamente evincere la messa in onda da un confronto incrociato tra Film Tv e la
presentazione della notte dedicata alla RKO di sabato 14, in cui Ghezzi annuncia
la visione in settimana del film in questione.
Vittima forse dello spirito
ferragostano il buon Enrico e’ stato meno criptico del solito e si e’ lanciato
in una piccola autobiografia di Merriam C. Cooper: dagli esordi come cine
operatore nella Grande Guerra fino al sodalizio con John Ford, ricordando la sua
passione per il volo che lo porta alla guida dell’aeroplano che colpisce
mortalmente King Kong nell’omonimo film del 1933 da lui prodotto. Parlando del
film non si poteva non citare la scomparsa di Fay Wray, la protagonista
femminile ed ho trovato geniale l’omaggio che le e’ statato fatto. Sulle
immagini dell’attacco aereo al gorilla asserragliato sull’Empire, e’ stato
ingrandito il fotogramma dove compare Merriam Cooper alla guida del biplano
mentre una scritta in sovrimpressione recitava che il volto inquadrato era
quello del produttore alla guida dell’aereo che avrebbe ucciso King Kong e (cito
testualmente) “Fay Wray, appena scomparsa, e’ salva”. Geniale e
commovente.