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Nosferatu, il principe della notte

giugno 26, 2023

Nosferatu: Phantom der Nacht
Germania, 1979
con Klaus Kinski, Isabelle Adjani, Bruno Ganz, Roland Topor, Walter Ladengast, Dan Van Husen, Jan Groth, Carsten Bodinus, Martje Grohmann, Rijk de Gooyer, Clemens Scheitz, Lo van Hensbergen, John Leddy, Margiet van Hartingsveld, Jacques Dufilho
regia di Werner Herzog


Nosferatuilprincipedellanotte


L’agente immobiliare Jonathan Harker viene inviato in Transilvania per vedere un’immobile al conte Dracula, uno strano individuo che vive in un castello solitario che suscita il timore del popolino. Harker si ritrova quasi prigioniero del conte che lascia improvvisamente il castello quando vede una miniatura di Lucy, la moglie di Harker. L’uomo fugge dal castello ma riesce a raggiungere Wismar solo dopo che la nave di Dracula è già giunta in porto con il suo carico pestilenziale. Mentre la città sprofonda nella follia del contagio della peste nera, Lucy è l’unica a capire la vera natura di Dracula leggendo il testo sui vampiri che gli zingari hanno dato ad Harker come protezione. Lucy arriva a sacrificare la sua vita per fare in modo che la luce dell’alba distrugga il vampiro ma il suo sacrifico sarà inutile perché Jonathan è stato infettato durante il soggiorno nei Carpazi…



Nosferatu ilprincpie dellanotte


Il remake, o meglio l’omaggio, come preferisce definirlo l’autore, al capolavoro di Murnau riavvicina anche la versione cinematografica tedesca del 1921 al romanzo di Bram Stoker, riutilizzando i nomi originali del romanzo che Murnau non poteva usare non avendo pagato i diritti d’autore alla vedova dello scrittore, resta solo lo scambio tra i nomi di Mina e Lucy ma probabilmente era troppo forte il richiamo alla luce insito nel nome della donna che riesce a sedurre Dracula fino a fargli dimenticare la luce del sole.
Il personaggio interpretato da Isabelle Adjani è quello più fedele alla versione cinematografica del 1921: la recitazione stessa dell’attrice è esasperata come quella del cinema muto, un elemento che può risultare un po’ ostico per chi non ama il cinema degli esordi.
Il tributo al film di Murnau continua anche nella desaturazione della fotografia, a volte arrivando quasi al bianco e nero con una sovrapposizione quasi perfetta tra le inquadrature originali e il remake.
L’illustratore francese Roland Topor, che interpreta Renfield ripropone molto bene lo spirito allucinato di Knock, il capo di Harker nel Nosferatu del 1921.



Nosteratoil principedelletenebre


La fedeltà al romanzo e al film viene meno nella seconda parte della pellicola di Herzog: la minuzia con cui il regista espone i drammi della peste non sono presenti nelle opere originali: la follia di chi vuole vivere gli ultimi giorni nel piacere, dimentico dei guai del mondo, rimanda più all’immaginario medievale. Nosferatu, il principe della notte svela tutto il pessimismo dell’autore che utilizza i “fantasmi” (come dice il titolo originale) di mondi passati per una profonda critica alla società borghese disposta ad accettare anche un mostro come Dracula in nome del guadagno, non a caso la fotografia e i costumi, quando non citano Nosfeatu fanno riferimento alla pittura romantica tedesca e in particolare alla sua coda Biedermeier, stile che segna proprio il trionfo della vita borghese.
Se Dracula è un mostro laido e decadente che non suscita nessuna pietà, a parte la figura di Lucy, non si salva nessuno degli altri protagonisti, a poco serve il rigore scientifico di Van Helsing, impotente davanti all’epidemia che aggredisce la città e lo stesso Harker accetta la missione nei Carpazi “per poter comprare una casa più grande”: il germe malefico di Dracula ha trovato un buon terreno dove attecchire e il film si chiude con Harker trasformato nell’erede di Dracula al galoppo sulla spiaggia deserta come un cavaliere dell’Apocalisse.

Nosferatu il vampiro

aprile 18, 2020

Nosferatu, eine Symphonie des Grauens
Germania, 1922
con Gustav Von Wangenheim, Max Schreck, Greta Schroder, Gustav Botz, Alexander Granach, John Gottowt, Wolfgang Heinz, Guido Herzfeld, Albert Venohr, Heinrich Witte, Georg H. Schnell, Ruth Landshoff
regia di Friedrich Wilhelm Murnau



Nosferatu ilvampiro


L’agente immobiliare Knock, succube del conte Orlok, gli trova una casa desolata nella città di Wisborg e invia Thomas Hutter nei Carpazi per far firmare il contratto al conte. Il pacioso Hutter ride degli avvertimenti ricevuti alla locanda e di un libro sui vampiri ma quando s’avventura nelle terre di Orlok dove nessuno ha voluto accompagnarlo inizia ad avere strane visioni e turbamenti, scoprirà a proprie spese la natura vampiresca del conte quando questi si è già imbarcato per Wisborg. La nave arriva in città senza equipaggio, morto durante il viaggio, si pensa per colpa della peste. Hutter ritorna fortunosamente a casa e riprende la vita con l’amata Helen che durante la sua assenza aveva avuto strane premonizioni. La ragazza, nonostante il divieto di Hutter, legge il libro dei vampiri e conscia della strana presenza che abita nella desolata casa di fronte decide di sacrificarsi per il bene della comunità.



Nosferatu_


Ineguagliabile capolavoro di Murnau che, come è noto rischiò di andare perduto: la storia s’ispira chiaramente al romanzo di Bram Stoker ma il regista cambiando ambientazione e nomi pensava di sfuggire ai diritti d’autore richiesti invece dalla vedova dello scrittore. Tutte le copie della pellicola furono destinate al macero, Murnau riuscì a metterne in salvo una salvando il suo capolavoro.



Nosferatu ilvampiro


Nosferatu riesce ancora oggi ad angosciare lo spettatore per la capacità di rappresentare l’orrore, per molti critici il film nasconde una critica sociopolitica alla situazione della Germania: la mancanza di un corrispettivo di Van Helsing stigmatizzerebbe l’inazione tedesca di fronte al precipitare degli eventi dopo la Prima Guerra Mondiale.



Nosferatuilvampiro


Tra mille citazioni e parodie il primo vampiro è ancora il più inquietante. Pur essendo un capolavoro dell’espressionismo tedesco Murnau si discosta dall’estetica espressionista: niente scenografie sghembe e antinaturalistiche ma la trasformazione della natura (moltissime scene sono riprese di ruoli reali) in scenari perturbanti grazie all’uso dei negativi e altri effetti speciali dell’epoca.
L’uso delle ombre resta fenomenale: se è celeberrima la scena dell’ombra del vampiro che sale le scale per recarsi da Helen è ancora più disturbante come continua la scena con l’ombra degli l’artigli di Orlok sulla camicia della ragazza fino a ghermirle il cuore.



Nosferatu


La maschera di Orlok è iconica, il suo volto tra le assi della bara dove lo scopre Hutter spaventevole, tutto questo grazie all’ottimo trucco sul volto dell’attore Max Schreck e l’ottima campagna stampa dell’epoca che voleva che lo schivo attore fosse un vero vampiro come raccontato nel film L’ombra del vampiro del 2000.