Posts Tagged ‘Robert Stack’

Il trapezio della vita

aprile 26, 2022

The Tarnished Angels
Usa 1957 Universal
con Rock Hudson, Dorothy Malone, Robert Stack, Jack Carson, Alexander Lockwood, Robert Middleton, Christopher Olsen, Alan Reed, Troy Donahue, Robert J. Wilke
regia di Douglas Sirk



Il trapezio dellavita


Il cronista Burke Devlin s’incuriosisce della vita di tre personaggi che animano le gare aeree della Grande Depressione: l’ex asso dei cieli, Roger Shumann, eroe della prima guerra mondiale, sua moglie, la bellissima Laverne e il fidato meccanico Jiggs, formano un gruppo molto chiacchierato e a pagarne le spese è il figlio decenne della coppia.
Perso l’aereo in un incidente, Roger Shumann non esita a chiedere alla moglie di sedurre un magnate del posto pur di avere un altro aeroplano con cui gareggiare il giorno dopo. Devlin, infatuato di Laverne, toglie alla donna l’ingrato compito e convince Matt Ord a prestare l’aereo a Shumann, il mezzo però è in pessime condizioni e il pilota, per non schiantarsi sulla folla, finisce per morire nell’impatto. Laverne, sconvolta anche dalle promesse d’amore che il marito le aveva fatto prima della partenza, sta per accettare la corte di Ord soprattutto per dare un futuro al figlio ma sarà il giornalista a salvarla ancora una volta dandole l’opportunità di rifarsi una vita altrove con il bambino.



Iltrapeziodellavita


Dal romanzo Oggi si vola di William Faulkner, che ne apprezzò moltissimo la trasposizione cinematografica anche se la critica del tempo non amò per nulla il film di Sirk che fu riscoperto solo in seguito, Il trapezio della vita ripropone i protagonisti dell’opera precedente del regista, Come le foglie al vento.
Re dei melò fiammeggianti in technicolor, Douglas Sirk ritorna per quest’opera al bianco e nero, per sottolineare i toni cupi e disperati della Depressione ma anche lo scavo drammatico della vita dei personaggi. Roger Shumann è un eroe di guerra segnato dall’esperienza bellica, drogato dell’adrenalina del volo, incapace di dimostrare i suoi sentimenti a Laverne che si è innamorata di lui vedendolo su un manifesto e ha lasciato tutto per seguirlo sfruttando l’interesse suscitato in Jiggs, il meccanico che si trova suo malgrado testimone del gioco al massacro dei due amanti: quando Laverne rimane incinta, Roger cinicamente gioca ai dadi con Jiggs a chi spetti il compito di sposarla.
Anche il giornalista s’innamora di Laverne, come tutti gli uomini del film e pensa di avere un’occasione con lei ma dopo la morte di Roger capisce la disperazione della donna a cui il marito aveva finalmente dichiarato i suoi sentimenti promettendole che quello sarebbe stato l’ultimo volo e poi avrebbero cambiato vita. Il coraggio di Burke di fare un passo indietro permette a Laverne e a suo figlio di andare incontro al futuro.



Thetarnished angels


Uno sguardo sull’abisso dei sentimenti provocato da una donna bellissima che tutti vorrebbero avere e che ama l’unico che (almeno apparentemente) la rifiuta per rincorrere i suoi demoni, una miscela esplosiva sottolineata dall’esasperata rappresentazione del Carnevale di New Orleans, con le sue maschere ispirate alla morte che anticipano il destino di Roger.

Come le foglie al vento

febbraio 10, 2017

WrittenOnTheWindWritten on the wind
USA 1956 Universal
con Rock Hudson, Lauren Bacall, Robert Stack, Dorothy Malone, Robert Keith
regia di Douglas Sirk

Jasper Hadley, magnate del petrolio texano non è molto fortunato in famiglia: vedovo si trova ad avere due figli inquieti e piuttosto inetti: la vicinanza del solido Mitch Wayne che il padre sperava fosse un modello ha in realtà esasperato i caratteri dei figli, aumentando le insicurezze di Kyle che non si sente all’altezza del suo migliore amico e trasformando Marylee in una sgualdrina nel tentativo di attirare le attenzioni dell’uomo che ama da sempre ma che la vede solo come una sorella. Quando Mitch presenta Lucy Moore a Kyle per il rampollo è amore a prima vista, ricambiato, e per un anno riesce a restare lontano dall’alcol ma preso dal timore di essere sterile ricade nell’alcolismo e sospetta che il figlio che la moglie aspetta sia di Mitch scatenando la tragedia..

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Come le foglie al vento si apre con la resa dei conti finale per poi rivivere tutta la vicenda come un flash-back introdotto dai fogli del calendario che, sfogliati dal vento, girano all’indietro fino all’incontro di Lucy con Mitch e Kyle. Quello che però la scena iniziale lascia immaginare non è quello che realmente avviene, probabilmente è una proiezione distorta delle intenzioni di Kyle completamente ubriaco che rimarrà vittima di quanto ha innescato. Segue un processo dove ad essere accusato della morte del ricco petroliere è proprio Mitch, il suo migliore amico; Marylee che sa della morte accidentale del fratello fino all’ultimo cerca di conquistare l’uomo dei suoi sogni ricattandolo, salvo poi crollare sul banco dei testimoni e ritrovarsi sola nella grande casa di famiglia.
Un altro melò fiammeggiante di Douglas Sirk che rende claustrofobica una storia famigliare, piena di complessi edipici irrisolti e insicurezze che minano i rapporti.
ComefoglieventoRock Hudson e Lauren Bacall sono i bellissimi ed inarrivabili modelli per i fratelli Hadley che agognano un amore di cui non si sentono all’altezza con tragiche conseguenze. Anche la recitazione trattenuta dei due divi sottolinea il loro distacco dalle passioni e dai demoni che divorano Kyle e Marylee, ottimamente interpretati da Robert Stack e Dorothy Malone, entrambi nominati agli Oscar come miglior attori non protagonisti ma la statuetta è andata solo all’attrice anche se personalmente trovo la sua interpretazione un po’ troppo carica di mossette.
A sottolineare il continuo rincorrersi dei personaggi: Mitch ama Lucy che solo dopo aver compreso l’impossibilità di redimere Kyle con il suo amore, si lascia andare ai sentimenti per Mitch, Sirk, ripropone le varie coppie nelle stesse situazioni, grande uso anche di specchi a riflettere doppi più distorti che speculari. Molte scene sono girate nello studio sotto il ritratto di Jasper Hadley, uomo buono e comprensivo che forse per le troppe qualità risulta un modello anche lui irraggiungibile per i figli.

Vogliamo vivere!

febbraio 9, 2005

To be or not to be
Usa 1942
con Carole Lombard, Jack Benny, Robert Stack
regia di Ernst Lubitch

Era da tanto che non ridevo cosi’ per un film, ma del resto era una vita che non vedevo un fim di Lubitsch!
Stranamente non avevo mai considerato molto Vogliamo vivere!, quindi e’ stato con vero piacere che ho ritrovato le avventure di Maria e Joseph Tura, coppia di attori polacchi, sposati nella vita, la cui commedia Gestapo viene censurata perche’ nel 1939 i rapporti con la vicina Germania stanno precipitando vertiginosamente. La compagnia ripiega sull’Amleto di Shakespeare e il monologo di “essere o non essere” offre l’adito a Maria Tura per incontrare il suo spasimante, il pilota Sobinski; sarà proprio l’aviatore a scoprire, dalla sua base in Inghilterra, una spia nazista che si sta recando a Varsavia per sgominare la Resistenza proprio dal fatto che non conosce la fama della bella Maria.
Tornato in patria, Sobinski riuscira’ a salvare i partigiani dai nazisti grazie all’aiuto della compagnia dei Tura che utilizzano i loro costumi di scena di Gestapo per fingersi  gerarchi in una girandola di equivoci e colpi di scena.

Carolelombardtobeornotobe

Una commedia divertentissima che se la gioca, a livello qualitativo, con Il grande dittatore di Chaplin: geniale soprattutto l’inizio quando una scena in un ufficio militare tedesco si rivela essere solo una prova teatrale, creando una distorsione della realta’ che pone su un livello surreale le graffianti battute che caratterizzano il film evitando che risultino solamente ciniche.
La tragedia della follia nazista e’ sempre ben presente sullo sfondo e Lubitsch ce la mostra con brevi dettagli, quasi delle pennellate impressioniste, del resto per me l’immagine che meglio rappresenta l’assurdita’ della guerra e’ proprio in un’opera del grande regista tedesco, in un film minore L’uomo che  ho ucciso (Broken Lullaby, 1932) che inizia con una carrellata su un plotone di dragoni inginocchiati in una chiesa ognuno con la propria affilata lama la fianco: il contrasto tra le spade in primo piano e la spiritualita’ della liturgia e’ molto significativo.
To be or not to be e’ stato l’ultimo lavoro di Carole Lombard, scomparsa in un incidente aereo durante una campagna di raccolta fondi per le truppe americane, la sua tragica morte segno’ il declino della carriera del marito: “the king” Clark Gable.

Ho pensato che la bellezza della pellicola valesse senza alcun dubbio l’acquisto di un dvd, invece che tenere la copia un po’ rovinata ( anche se v.o.s.) trasmessa da FuoriOrario, ma una breve ricerca tra i piu grandi rivenditori di DVD in rete ha dimostrato che non esiste nessuna versione restaurata o con extra significativi di questo film, un vero peccato.