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Risaliamo gli Champs-Élysées

luglio 24, 2017

RisaliamoleschampselyseesFrancia 1938
con Sacha Guitry, Lucien Baroux, Jacqueline Delubac, Jeanne Boitel
regia di Sacha Guitry

Un maestro di scuola, quando si accorge della data sul calendario, interrompe la lezione di matematica e racconta agli alunni la storia degli Champs-Élysées, il più importante viale parigino a partire dall’omicidio di Concino Concini, fiorentino confidente di Maria de Medici da parte del di lei figlio, il giovane re  Luigi XIII. Raccontando dell’evoluzione degli Champs-Élysées, da foresta a viale emblema di Francia, il professore racconta anche la storia della propria famiglia: suo nonno era figlio illegittimo di Luigi XV mentre il padre è nipote di Marat e sua madre è figlia illeggittima di Napoleone, avuta a Sant’Elena.

Come dice la didascalia introduttiva il film è una fantasia cinematografica una cavalcata attraverso i secoli, la creazione di una genealogia fittizia che unisce tutti i grandi di Francia dal Re Sole a Napoleone passando per la rivoluzione.
La data che ha attirato l’attenzione del maestro e che gli ha fatto interrompere la lezione è quella della sua morte: dai tempi di Luigi XV tutti gli uomini da cui discende hanno un figlio a cinquantaquattr’anni e muoiono dieci anni dopo, a sessantaquattro, l’ultima lezione che il maestro impartisce quindi ai suoi scolari con l’aiuto del figlioletto è quella di riconoscere la grandezza della francia «Vive la France» nonostante, o proprio grazie alle sue anime diverse e complementari. Una bella lezione per noi italiani che dobbiamo ancora pacificarci per gli eventi di settant’anni fa e tutti quelli a seguire.



RemontonsCE

Sacha Guitry, oltre che regista è il professore – voce narrante e interpreta i ruoli principali : Luigi XV, Napoleone III e gli antenati del maestro da adulti.
Notevole l’acume delle sue battute «l’amava ancora il che significa che l’amava già di meno» a proposito del sentimento di Luigi XV per la Pompadour.
Anche la regia regala guizzi molto piacevoli nei movimenti di macchina ed è da segnalare il montaggio alternato della doppia caccia al cinghiale di Luigi XIII: il povero Concini divide le sorti dell’animale ucciso dal re.