Posts Tagged ‘Alfred Hitchcock presenta’

Il segreto del medaglione

ottobre 12, 2020

The Locket
USA 1946, RKO
con Laraine Day, Brian Aherne, Robert Mitchum, Gene Raymond, Sharyn Moffett, Ricardo Cortez, Henry Stephenson, Katherine Emery, Reginald Denny, Fay Helm, Helen Thimig, Nella Walker, Queenie Leonard, Lillian Fontaine, Myrna Dell
regia di John Brahm


Ilsegretodelmedaglione


Poche ore prima del suo matrimonio, John Willis riceve la visita del dottor Harry Blair che gli consiglia di rinunciare alle nozze raccontandogli chi è veramente la donna che sta per sposare, per inciso ex signora Blair. Dopo aver ascoltato tutte le vicende del passato di Nancy, che ha la morte di alcuni uomini sulla coscienza, John decide comunque di sposare l’amata ma il destino gioca un tiro beffardo e quando la futura suocera regala il medaglione a Nancy non riconoscendo in lei la bambina che aveva giustamente accusato del furto del medesimo gioiello, la ragazza realizza per la prima volta i suoi trascorsi e impazzisce.



Ilsegretodelmedaglione


Insolito incrocio tra noir e film sulle nevrosi freudiane che fa pensare ad Hitchcock, Nancy è una cleptomane come Marnie per un trauma infantile: figlia della governante di una ricca famiglia, diventa amica di Karen ma la madre osteggia il legame per la differenza sociale e quando la ragazzina regala a Nancy un medaglione, la madre ne pretende la restituzione, il medaglione viene poi considerato perduto e la signora accusa ingiustamente Nancy del furto. Il fratello maggiore di Karen, che ne frattempo è morta, non ha conosciuto Nancy quando viveva a casa sua perché il ragazzo era al college, incontrerà Nancy dopo molti anni e deciderà di sposarla nonostante gli avvertimenti del dottor Blair, neppure la signora Willis riconosce la ragazzina che ha scacciato di casa e le regala proprio il medaglione che ha causato le crisi di cleptomania di Nancy portandola definitivamente alla pazzia. Un colpo di scena un po’ arzigogolato ma che ha un sottointeso beffardo sul destino che presenta il conto dopo decenni che mi ricorda uno degli episodi più noti della serie tv Alfred Hitchcock presenta, La bara di ghiaccio: una donna dopo quarant’anni riesce a recuperare il corpo del maritofinito in un crepaccio e dopo una vita trascorsa nel suo ricordo scopre che l’uomo ha al collo un medaglione che testimonia il suo amore per un’altra donna.
Ne Il segreto del medaglione ci sono anche delle sequenze che ricordano lo stile hitchcockiano: quando Blair sospetta che la moglie abbia effettuato un furto a casa dei lord inglesi, c’è un primo piano della borsetta dove pensa si trovi la refurtiva poi c’è tutta una sequenza in cui il marito cerca delle scuse per poter frugare nella borsa e controllare ma ogni oggetto richiesto viene passato dalla moglie da un posto diverso dalla borsetta incriminata.
Per concludere il rapporto con Hitchcock va ricordato che gli interni della magione dei Willis sono gli stessi della casa di Sebastian in Notorius.
Gli aspetti noir del film sono legati alla costruzione del film che fa un grande uso di flashback, che infatti è noto per un gioco di scatole cinesi che ne contiene tre differenti: Blair inizia a raccontare la sua storia con Nancy fino all’incontro con il pittore Norman Clyde che a sua volta racconta l’incontro con la ragazza e la scoperta della sua cleptomania; interrogata è la stessa Nancy che confida al pittore l’episodio che ha segnato la sua infanzia.
Pur non essendo un capolavoro, il film è discreto, si lascia guardare con piacere e mostra l’intrigante legame con la pittura tipico di diversi film degli anni’40.

45 anni

febbraio 25, 2017

45anni45 Years
Gran Bretagna 2015
con Charlotte Rampling, Tom Courtenay, Geraldine James
regia di Andrew Haigh

Kate e Geoff sono un’anziana coppia senza figli che sta per festeggiare i 45 anni di matrimonio. A cinque giorni dalla cerimonia Geoff riceve una lettera che lo informa che è stato ritrovato il corpo della donna con cui stava prima di conoscere Kate, caduta in un crepaccio nel 1962, durante un’escursione in montagna.

Lo spunto della storia, il corpo riemerso dai ghiacci dopo decenni, mi ha ricordato un episodio della serie tv Alfred Hitchcock presenta, La Bara di ghiaccio, dove una moglie recupera dopo quarant’anni la salma del marito alpinista caduto in un crepaccio e scopre che ha trascorso la vita nel ricordo di un uomo morto con il ritratto di un’altra donna nel medaglione che stringeva nella mano in punto di morte.
Se Hitchcok raccontava la storia con il suo beffarda ironia, il regista Andrew Haigh indaga con delicatezza il rapporto di una coppia apparentemente solida, con quarantacinque anni di storia alle spalle, messa improvvisamente in crisi da un fantasma del passato, per giunta un passato che non riguarda neppure la loro vita di coppia: la morte di Katya risale a un periodo precedente l’incontro di Kate e Geoff.
L’attenzione del regista è incentrata più sulle reazioni di Kate, una donna apparentemente sicura, che ha ben salde le redini del ménage familiare e che improvvisamente scopre che l’uomo che ha accanto da 45 anni le riserva ancora dei misteri: della sua relazione con Katya sa ben poco e nella settimana che precede la celebrazione del loro amore si ritrova improvvisamente un compagno distratto, perso nella rievocazione del passato e della giovinezza perduta, forse il vero spettro che rischia di mettere in crisi la coppia, ponendo domande sulla natura delle scelte compiute.
Vero kammerspiel giallo con il rovesciamento di tutte le certezze, anche la casa da sicuro nido dell’amore di una vita si trasforma in nel ripostiglio dei segreti più reconditi, di un’esistenza intima che forse è scorsa parallela a quella condivisa di Kate.
Tutto il film si regge sull’interpetazione molto contenuta, ma non per questo meno intensa, dei due attori, giustamente premiati come migliori interpreti alla Berlinale 2015.

Addio a Stuart Rosenberg

marzo 20, 2007

Rosenbergfilm Si e’ spento ieri all’eta’ di 79 anni Stuart Rosenberg, nato a Brooklyn l’11 agosto 1927. Era uno di quei registi di “mestiere”, che operava soprattutto nel poliziesco e nel genere carcerario con qualche incursione nel catastrofico e nell’horror, il cui nome dice poco al grande pubblico (neppure imdb gli dedica una biografia e non e’ ancora stata aggiornata la sua scheda) pubblico che pero’ ama sicuramente molto i sui film piu’ famosi: la sua seconda regia cinematografica e’ Nick mano fredda (1967) che segna l’inizio di una grande amicizia con il protagonista, Paul Newman, che il regista dirigera’ nuovamente quasi dieci anni dopo, nel 1975 in Detective Harper: acqua alla gola. Nel 1979 sara’ il regista del primo episodio della saga horror Amityville Horror e nel 1980 dirigera’ Robert Redford in Brubacker.
Alla regia cinematografica Rosenberg ha alternato quella televisiva firmando episodi di serie molto famose come Ai confini della realtà e Alfred Hitchcock presenta.

Ida Lupino

agosto 3, 2005

Ida-Lupino

Il 3 agosto 1995 moriva Ida Lupino, uno dei personaggi piu’ complessi della Hollywood anni ’40: nata a Londra il 4 febbraio 1918 da un’importante famiglia di teatranti di chiare origini italiane, debutto’ sullo schermo  a quattordici anni e ben presto  si guadagno’ un contratto con la Paramount che la porto’ ad Hollywood.

Non divenne mai una stella di prima grandezza anche se si distinse per le sue capacita’  e lavoro’ in film importanti come Sogno di un prigioniero di Henry Hathaway (1935) o in tre lavori di Raoul Walsh: Artisti e modelle (1937) Strada maestra (1940) Una pallottola per Roy (1941) questi ultimi due girati accanto a Humphrey Bogart; Neve rossa di Nicholas Ray del 1951, Il grande coltello di Robert Aldrich del 1955 come Quando la città dorme firmato da Fritz Lang  e L’ultimo buscadero di Sam Peckinpah che fu la sua ultima apparizione sugli schermi nel 1972.

Ida Lupino merita di passare alla storia del cinema per essere stata una delle prime (e poche)  donne registe: la sua carriera inizio’ nel 1949, quando sostitui’ (non accreditata nei titoli di testa) il regista Elmer Clifton che si era ammalato, alla regia di Non Abbandonarmi di cui lei stessa aveva scritto soggetto.
I sette film diretti dalla Lupino, Never Fear ancora del 1949, Hard, Fast and Beautiful (1951), La grande nebbia e La belva dell’autostrada del 1953, La preda della belva (1954) e Guai con gli angeli del 1966 hanno sempre una grande attenzione per l’universo femminile e a parte l’ultimo che ha i toni della commedia, utilizzano i moduli noir o melo’ per analizzare storie di cui le donne sono protagoniste: donne stuprate, ballerine colpite dalla  polio, ragazze madri, il  tema della bigamia, sono gli argomenti dei film “anticonvenzionali” di Ida Lupino.
La sua carriera di regista , che svolse sempre in parallelo a quella di attrice continuo’ nei serial televisivi, infatti portano la sua firma  episodi di importanti serie come Alfred Hitchcock presenta, The Twilight Zone, Il fuggitivo o Vita da strega.

Addio a Stuart Rosenberg

dicembre 31, 1969

Rosenbergfilm



Si e’ spento ieri all’eta’ di 79 anni Stuart Rosenberg, nato a Brooklyn l’11 agosto 1927. Era uno di quei registi di “mestiere”, che operava soprattutto nel poliziesco e nel genere carcerario con qualche incursione nel catastrofico e nell’horror, il cui nome dice poco al grande pubblico (neppure imdb gli dedica una biografia e non e’ ancora stata aggiornata la sua scheda) pubblico che pero’ ama sicuramente molto i sui film piu’ famosi: la sua seconda regia cinematografica e’ Nick mano fredda (1967) che segna l’inizio di una grande amicizia con il protagonista, Paul Newman, che il regista dirigera’ nuovamente quasi dieci anni dopo , nel 1975 in Detective Harper: acqua alla gola. Nel 1979 sara’ il regista del primo episodio della saga horror Amityville Horror e nel 1980 dirigera’ Robert Redford in Brubacker.
Alla regia cinematografica Rosenberg ha alternato quella televisiva firmando episodi di serie molto famose come Ai confini della realtà e Alfred Hitchcock presenta.