The Locket
USA 1946, RKO
con Laraine Day, Brian Aherne, Robert Mitchum, Gene Raymond, Sharyn Moffett, Ricardo Cortez, Henry Stephenson, Katherine Emery, Reginald Denny, Fay Helm, Helen Thimig, Nella Walker, Queenie Leonard, Lillian Fontaine, Myrna Dell
regia di John Brahm
Poche ore prima del suo matrimonio, John Willis riceve la visita del dottor Harry Blair che gli consiglia di rinunciare alle nozze raccontandogli chi è veramente la donna che sta per sposare, per inciso ex signora Blair. Dopo aver ascoltato tutte le vicende del passato di Nancy, che ha la morte di alcuni uomini sulla coscienza, John decide comunque di sposare l’amata ma il destino gioca un tiro beffardo e quando la futura suocera regala il medaglione a Nancy non riconoscendo in lei la bambina che aveva giustamente accusato del furto del medesimo gioiello, la ragazza realizza per la prima volta i suoi trascorsi e impazzisce.
Insolito incrocio tra noir e film sulle nevrosi freudiane che fa pensare ad Hitchcock, Nancy è una cleptomane come Marnie per un trauma infantile: figlia della governante di una ricca famiglia, diventa amica di Karen ma la madre osteggia il legame per la differenza sociale e quando la ragazzina regala a Nancy un medaglione, la madre ne pretende la restituzione, il medaglione viene poi considerato perduto e la signora accusa ingiustamente Nancy del furto. Il fratello maggiore di Karen, che ne frattempo è morta, non ha conosciuto Nancy quando viveva a casa sua perché il ragazzo era al college, incontrerà Nancy dopo molti anni e deciderà di sposarla nonostante gli avvertimenti del dottor Blair, neppure la signora Willis riconosce la ragazzina che ha scacciato di casa e le regala proprio il medaglione che ha causato le crisi di cleptomania di Nancy portandola definitivamente alla pazzia. Un colpo di scena un po’ arzigogolato ma che ha un sottointeso beffardo sul destino che presenta il conto dopo decenni che mi ricorda uno degli episodi più noti della serie tv Alfred Hitchcock presenta, La bara di ghiaccio: una donna dopo quarant’anni riesce a recuperare il corpo del maritofinito in un crepaccio e dopo una vita trascorsa nel suo ricordo scopre che l’uomo ha al collo un medaglione che testimonia il suo amore per un’altra donna.
Ne Il segreto del medaglione ci sono anche delle sequenze che ricordano lo stile hitchcockiano: quando Blair sospetta che la moglie abbia effettuato un furto a casa dei lord inglesi, c’è un primo piano della borsetta dove pensa si trovi la refurtiva poi c’è tutta una sequenza in cui il marito cerca delle scuse per poter frugare nella borsa e controllare ma ogni oggetto richiesto viene passato dalla moglie da un posto diverso dalla borsetta incriminata.
Per concludere il rapporto con Hitchcock va ricordato che gli interni della magione dei Willis sono gli stessi della casa di Sebastian in Notorius.
Gli aspetti noir del film sono legati alla costruzione del film che fa un grande uso di flashback, che infatti è noto per un gioco di scatole cinesi che ne contiene tre differenti: Blair inizia a raccontare la sua storia con Nancy fino all’incontro con il pittore Norman Clyde che a sua volta racconta l’incontro con la ragazza e la scoperta della sua cleptomania; interrogata è la stessa Nancy che confida al pittore l’episodio che ha segnato la sua infanzia.
Pur non essendo un capolavoro, il film è discreto, si lascia guardare con piacere e mostra l’intrigante legame con la pittura tipico di diversi film degli anni’40.